Cosa mi ha stupito del Giappone – Curiosità sul Giappone

Un viaggio in Giappone è una continua scoperta soprattutto per un attento osservatore, ci sono talmente tanti aspetti e cose che mi hanno stupito e incuriosito che ho dovuto dividerli in diversi post.

  • Gentilezza e cordialità
    Nonostante le difficoltà di comunicazione, i giapponesi faranno di tutti per aiutarvi e tenteranno di parlare qualche parolina anglosassone se potranno. Ancora ricordo la prima volta che sono entrata in una tipica guesthouse, con la signorina che si inchinava davanti a noi, che aveva un comportamento così gentile e delicato. Si ha quasi la sensazione di essere coccolati. Quando lasciammo la guesthouse la ragazza ci accompagnò all’uscita e ci salutò inchinandosi, noi facemmo lo stesso ed iniziammo ad allontanarci. Abbiamo ripetuto la stessa cosa un po’ di volte man mano che ci allontanavamo ed abbiamo iniziato a sorridere della cosa, ed abbiamo scommesso sul fatto che la ragazza nonostante ormai fossimo così lontani fosse ancora lì in attesa che svoltassimo l’angolo.. ci giriamo e lei era effettivamente ancora lì, a salutarci con l’inchino!!!

    Questo aneddoto è un piccolo esempio di quanto questo popolo sia ospitale e gentile, anche nei ristoranti infatti il proprietario accompagna alla porta il cliente.

    Se un giapponese vedrà un turista in difficoltà non ci sono dubbi che cercherà di aiutarvi in tutti i modi che gli sono possibili, piuttosto vi accompagnerà nel posto in cui volete andare se non sarà troppo lontano!

    C’è da dire però che la troppa gentilezza a volte può rischiare di sembrare un atto dovuto più che sentito. Quando ci si avvicina per chiedere qualcosa a qualcuno ci si inchina sempre dicendo Sumimasen, una sorta di nostro “mi scusi?” e fin qui nulla di strano, ma ben presto invece vi renderete conto che ogni due per tre vi troverete a sentirvi dire e di conseguenza a ripeterlo Arigatou goizamasu, che sta a significare “grazie per quello che fai per me”. Ad un certo punto vi chiederete se quelle persone sono così gentili perché lo sono o semplicemente sono abituate a comportarsi come tali e questo ringraziare così tanto può apparire come un eccessivo atto troppo esagerato di servilismo. Questa è un aspetto su cui mi ha fatto riflettere il mio stesso ragazzo giapponese che avendo passato un anno in Australia forse riusciva ad avere una mente più critica ed aperta nei confronti del suo Paese.

  • Rispetto, senso civico, onestà
    Le strade di Tokyo od in generale delle città e luoghi visitati in Giappone sono tra le più pulite che io abbia mai visto. Ed è strano considerando quanto i Paesi del Sud-Est Asiatico, non poi così lontani, siano completamente diversi. Questo perché le persone vengono educate sin da piccoli ad avere cura del luogo in cui si vive o che semplicemente si frequenta.

    Nelle stazioni dei treni e della metropolitana non ci sono controllori, perché non c’è bisogno di controllare nessuno! Ad un giapponese non verrebbe mai in mente di non acquistare un biglietto del treno o di non obliterarlo, e ricordo ancora il mio stupore quando il mio ex ragazzo sapendo di aver usufruito di una tariffa troppo bassa per l’effettivo tragitto che avevamo fatto si è recato alla cabina adiacente agli sportelli di uscita per pagare la differenza!

    All’interno delle carrozze i posti per appoggiare i propri zaini o borse sono destinati ai passeggeri in piedi. Una volta, da passeggera seduta, pensando di fare bene decisi di riporre il mio zaino in una delle cappelliere pensando che così avrei potuto lasciare più spazio alle persone in piedi, non sapevo che invece stavo facendo un’altra cosa sbagliata!

  • Sicurezza e pulizia
    Quando sono arrivata in Giappone avevo vissuto diversi mesi in Australia dove ho lavoravo e anche viaggiato. Vivendo e viaggiando nella terra dei canguri ma anche brevemente in quella del Signore degli anelli (la Nuova Zelanda) avevo scoperto un nuovo modo di vivere, un mondo in cui non ci si debba preoccupare di andare in giro per la strada da sole, in cui si possono prendere i mezzi pubblici anche a tarda sera senza percepire il pericolo, in mondo in cui non ci si preoccupa di fare scorrazzare i bambini in libertà. Il Giappone sotto questo punto di vista si è rivelato ancora più sicuro, e per la prima volta forse nella mia vita ho conosciuto il piacere di uscire di casa senza chiudere la porta, e quindi senza preoccuparmi delle chiavi. Se penso invece ai sistemi di allarmi che usiamo in casa dalle nostre parti o il livello di ansie e paure che ci condizionano mi manca già il respiro.

    Si dice che il Giappone sia un altro mondo e se avete avuto la fortuna di visitare qualche Paese asiatico o del Sud-Est Asiatico che non sia Asia e venendo qui ve ne accorgerete subito: il Giappone non è Asia, è Giappone. Qui le città sono pulite, ordinate, e nonostante ci siano bancarelle che vendono cibo per le strade, non si crea quel delirio (affascinante a piccole dosi) tipico delle città asiatiche.

  • Bambini che viaggiano da soli
    Sia che si stia camminando per le via di un paese piccolo oppure di una grande città noterete gruppi di bambini che camminano e prendono i mezzi pubblici da soli, non accompagnati da alcun adulto. Abituati alla cronaca nera, e a vivere in posti che sentiamo poco sicuri può sembrare una follia ma qui è la norma perché ci si fida del prossimo, del sistema e del paese in cui si vive. Oltre a ciò essendo i giapponesi abituati a camminare e prendere i mezzi pubblici anche quelli che viaggiano in macchina hanno un massimo rispetto per i pedoni a cui danno sempre la precedenza.

  • Karaoke
    Siamo abituati ad immaginare i giapponesi come delle persone introverse e timide che magari hanno strani modi di divertirsi come i videogiochi o altro. Avevo già avuto modo di vedere quanto le ragazza giapponesi siamo molto meno timide di quanto mi aspettasi e che soprattutto sapevano come godersi la vita. Non sapevo per mia ignoranza personale che il karaoke ha origine giapponesi da cui appunto prende il nome, e quindi mi sono stupita tantissimo dal vedere per le strade e sui palazzi pubblicità, manifesti e cartelloni indicanti spazi dove poter fare karaoke.

    Un giorno mi è stato proposto di fare karaoke ed io mi sono detta: “perché no?” Così mi sono ritrovata in un posto completamente diverso da quello che mi aspettavo. In Italia/Europa siamo abituati a locali dove poter cantare davanti a tutte le persone, cosa che infatti intimorisce e scoraggia i più timidi. Da noi veri e propri bar/pub, alcune sere a settimana o ad un’ora specifica, prevedono quest’attività considerata molto divertente, amata soprattutto da gruppi di amici ma non solo.

    In Giappone invece si va a fare karaoke sopratutto nelle karaoke box, stanza provviste di isolamento acustico dove è possibile cantare a squarciagola senza preoccuparsi delle altre persone. E’ stato assurdo e divertente passare vicino ad una di queste stanza e vedere persone in giacca e cravatta probabilmente giù ubriachi a cantare a squarciagola e divertirsi insieme.

    Considerando i ritmi lavorativi frenetici ed quasi continuativi a cui è abituato questo popolo probabilmente cantare è un’attività utile per liberarsi dallo stress e dalla fatica.

    In ogni caso il Karaoke in Giappone è senz’altro molto popolare!

  • 12120167_10207464376628370_4733019162973853010_oI cartelli con le vignette che indicano cosa fare e cosa non fare
    Dal cosa fare in caso il selfie-stick cada nel tunnel della metropolitana, a cosa non fare quando si fuma una sigaretta in mezzo alla gente, a come comportarsi quando si va in bici, etc.. Tutti i cartelli per educare un popolo che all’apparenza comunque non ne ha bisogno, ma che indica un rispetto per il prossimo.

  • Come dare e ricevere soldi
    Quando si danno i soldi bisogna farlo tenendo delicatamente la banconata tra entrambe le mani oppure riporre i soldi direttamente su un piattino. Anche l’eventuale resto vi verrà dato in questo modo o molto più facilmente i soldi verranno riposti nel medesimo piattino.

  • Divise delle scolare
    Sono davvero corte come si vede nei cartoni giapponesi! A noi può sembrare strano e troppo provocatorio, e fuori luogo vedere una ragazzina/ragazza indossare una gonna così corta soprattutto per andare a scuola, invece qui è normale così. Anzi, sembra che la gonna sia più lunga quando le ragazze sono più piccole, da bambine, invece man mano che crescono le portano sempre più corte!

  • Convenience store, distributori di bibite e di riso
    Nonostante il proprio attaccamento alle tradizioni, il Giappone è pieno di convenience store come il 7eleven, in questo Paese ancora una volta le tradizioni vanno a pari passo con la modernità, i luoghi tipici si contrappongono a luoghi tipici della globalizzazione e di certo in questo Tokyo ne è un ottimo esempio.

    Nei convenience store è possibile trovare di tutto a qualsiasi ora del giorno e della notte e se volete risparmiare un po’ di soldini potrete comprare qui del cibo. Io per esempio oltre a comprare del cibo tipico, ne approfittavo per comprare una bibita oppure un gelato.

    Ovunque, e dico ovunque, troverete distributori di bibite, dai binari della metropolitana e/o treno dove i prodotti sono acquistabili con la stessa tessera con il quale varcherete il tornello per raggiungerei binari, alle strade nemmeno molto frequentate di un piccolo paesino!

    Il distributore del riso invece sembra un po’ come quando si devono ritirare i soldi quando la banca è chiusa. Si entra attraverso le porte in una sorta di hall dove ci saranno diversi sportello dove prelevare; ebbene, il distributore del riso è come una sorta di enorme cabina telefonica dove si entra per prelevare il quantitativo di riso di cui si ha bisogno, in fondo è l’alimento principale in terra nipponica e non averlo sarebbe come per noi italiani non avere più pasta in casa!

  • Stile giapponese e make up
    Lo stile giapponese e mi riferisco soprattutto al sesso femminile è uno stile molto elegante ed è forse per questo che molte giapponese amano lo stile francese e che molti negozi sono di abbigliamento francese. E’ incredibile come abbiano l’aspetto curato ma allo stesso tempo come molte di loro si assomiglino nello stile, questo perché il consumismo in questo Paese è ai massimi livelli e quindi alla fine salvo eccezioni si finisce per omologarsi.Durante i mie mesi passati a Sydney avevo già conosciuto diverse ragazze giapponesi ed avevo notato che molte di loro si truccavano allo stesso modo e soprattutto avevano una pelle da bambola di ceramica. In Giappone, andando nei supermercati e vedendo molte più giapponesi ho capito che il loro modo di truccarsi era frutto di una loro ossessione: la grandezza degli occhi. Il fatto che si trucchino con un ombretto color carne e utilizzino solo un eye liner ed il mascara non è assolutamente causale: questo tipo di trucco è utilizzato per valorizzare gli occhi e farli apparire più grandi. Ricordo ancora i disegni sulle confezioni dei mascara: c’erano personaggi femminili dei cartoni animati (come Lady Oscar) con gli occhi grandi e ciglia che neanche noi saremmo in grado di avere!

    Seduta sul divano di casa a Sydney, un’amica giapponese osservando le mie ciglia non riuscì a non toccarmele chiedendomi meravigliata se fossero vere o finte! E’ come se in qualche modo il fatto di avere gli occhi diversi venga visto come un difetto forse troppo condizionate dai canoni estetici occidentali ed è per questo che sempre più ragazze purtroppo ricorrono alla chirurgia estetica per modificare gli occhi, e tutto ciò è paradossale perché ai nostri occhi loro sono così belle ed affascinanti così come sono!

  • Mascherina bianca
    Ho sempre pensato che gli asiatici utilizzassero la mascherina per lo smog e/o per proteggersi dalla trasmissioni di malattie e probabilmente dato gli alti tassi di smog delle città cinesi è uno dei motivi principali. In Giappone pare che si indossi la mascherina quando si è malati, quindi per proteggere gli altri e non infettarli!

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