Cina – Le ragioni per un viaggio in questo paese

La Cina è il Paese che dopo l’Italia ha il più alto numero di siti Unesco. Il patrimonio storico ed architettonico di questo Paese è strabiliante. La sua storia millenaria, la sua cucina, le sue tradizioni affascineranno in breve tempo il viaggiatore.

Ho deciso di partire spinta soprattutto dalla curiosità, dalla voglia di scoprire un Paese asiatico così importante, io che ormai sono così legata a questo Continente. Durante i miei anni in Asia, ho incontrato diverse persone che ci erano state, ed avendo vissuto per un breve periodo in Giappone, volevo osservare e vedere con i miei occhi ciò che avevo sentito spesso, e cioè, di quanto diversi fossero questi due Paesi, Cina e Giappone.

E’ incredibile quanto la Cina e il Giappone, legati originariamente ed in passato da storia, lingua e cultura, non abbiamo quasi nulla a che fare l’uno con l’altro nei loro comportamenti, tradizioni, e cucina.Un altro aspetto curioso è che in quasi tutte le grandi città del mondo esiste una “China Town” e con questo viaggio ho avuto l’opportunità di conoscere quel Paese e quelle persone emigrate in quasi ogni angolo della terra. 

COSA MI HA COLPITO DI PIU’ DELLA CINA? QUALI SONO LE RAGIONI PER ANDARCI?

  • Beijing. Questa città mi ha sorpresa davvero. Mi aspettavo di trovare una città grigia ed inquinata, ma sarà stato per il clima favorevole trovato con cielo azzurro ed aria fresca, ho trovato una città, con tantissime persone in bici, o motorini elettrici, con diverse zone verdi, tanta storia, una città davvero interessante dove restare minimo 3/4 giorni.

  • La grande muraglia cinese. Spettacolare. Ho scelto di andare a Jinshanling, abbastanza lontana dalla città, e non facile da raggiungere dove quindi non abbiamo incontrato molte persone! Camminare, sulla grande muraglia in una bellissima giornata autunnale è stato uno degli higlights di tutto il viaggio!

  • Pingyao una bella città sospesa nel tempo.

  • Xi’an. Antica capitale della Cina. Le persone si recano da queste parti soprattutto per raggiungere il famoso esercito di terracotta, sicuramente affascinante, ma decisamente invaso da troppe persone e poco godibile. Xi’an è una città moderna che sta cercando di promuovere e recuperare il suo passato, la sua storia e le sue tradizioni fatto di templi famosi e le mura antiche della città vecchia, una delle parti più interessanti della città. In particolare, ho trovato speciale ed autentica, la via della Calligrafia, una zona in cui gli edifici sono stati restaurati mantenendo l’aspetto tradizionale e dove si sono insediati molti artisti che vendono le loro opere di calligrafia e pittura classica. Altro posto interessante è il food market, il posto giusto dove gustare il cibo di strada! Il food market è di certo la parte della mia visita che più mi ha entusiasmato e che mi fatto entrare ancora di più nello spirito e nella cultura del Paese.

  • Uno dei luoghi che più desideravo visitare durante il mio soggiorno in Cina è stato il parco nazionale di Zhangjiajie. Qui, sembra che James Cameron abbia preso ispirazione per il suo film Avatar, quindi, come avrei potuto non visitare “Pandora”? Ho trascorso due giorni in questo National Forest Park, patrimonio Unesco e primo Parco Nazionale della Cina. Questo posto è semplicemente magico, circondati come si è dalla natura e dal silenzio una cosa davvero rara in questo Paese! Questo parco, unico nel suo genere con panorami mozzafiato, è sicuramente una delle zone naturali più belle che abbia mai visto finora!

  • Provincia dello Yunnan. Finalmente il tipo di Cina che stavo cercando… un’immagine bucolica di una Cina che è sempre più difficile da trovare. Se dovessi ritornare in Cina, tornerei di certo da queste parti e ci resterei per un po’. Niente più siti turistici, ma solo natura, minoranze etniche e lentezza. Sono partita da Dali, ed anche se le persone hanno detto che questa antica città è cambiata molto e che molte case sono state ricostruite, si può godere di una bella atmosfera, autentica e si possono incontrare alcune delle molte minoranze etniche di questa Provincia. Da Dali, ho deciso di dirigermi verso Shangri-La o Zhongdian (il vero nome). Il governo cinese, con lo scopo di incoraggiare il turismo, ha cambiato nome in seguito al romanzo Shangri-La. Il suo territorio faceva parte del Tibet prima dell’annessione cinese, dopo di che fu assegnato alla provincia dello Yunnan. Ho visto molti templi buddisti e monasteri, ma il Monastero di Songzanlin o “Little Lhasa” che ho visitato qui è uno di quelli che più mi ha toccato. Non oso immaginare quanto il Tibet possa essere meraviglioso!*

  • C’è un’altra zona di questo immenso Paese che è stata omaggiata da scrittori, poeti e pittori per i suoi paesaggi rurali e bucolici, la provincia dello Guanxi. Prima di dirigermi nella famosa Yuangsho, ho deciso di fermarmi una notte a Xinping su consiglio di altri viaggiatori incontrati in altre tappe ed è stata davvero un’ottima idea perché questa località è molto più piccola rispetto a Yuangsho ma è altrettanto bella, ed ancora abbastanza autentica, nonostante il numero di turisti. Da qui si possono fare belle escursioni a piedi in montagna o lungo il fiume dove si può scattare una foto del paesaggio impresso sull banconota di 20 yen (preparatevi a mettervi in coda sigh). Yuangsho, nonostante il maltempo e la delusione di vedere come sia stata venduta al turismo, ha costituito per me il finale perfetto di questo lungo viaggio, pedalando in bicicletta sulle colline in un paesaggio verde e rilassante con gli altri viaggiatori incontrati sulla mia strada… Qui, ho passato la mia ultima sera a mangiare noodles e deliziosi dumplings, a bere birra Tsing Tao, a parlare di come il cibo italiano è sorprendente e ad ascoltare buona musica come Eddie Vedder, tutto questo su un tetto di fronte a Li River, non avrei potuto chiedere di meglio!

Xièxiè Cina

 

*La Cina è un Paese molto controverso, per il quale sono stata combattutta fino alla fine se andarci o meno, a causa delle questioni politiche governative all’interno del Paese ma anche nei confronti di altri territori come la questione tibetana a cui sono molto vicina. Ho deciso comunque di partire, perché sona arrivata alla conclusione che se dovessimo escudere i Paesi per le loro scelte politiche allora dovremmo escluderne davvero tanti.