Tamil Nadu – tra templi, spiritualità, e volontariato

Sono molti i motivi per il quale un viaggio in Tamil Nadu è ricco di luoghi da visitare. Dalle montagne e piantagioni di tè e cacao alla costa con centri come Mahalabipuram… ma i luoghi che ho trovato più interessanti sono forse quelli legati alla spiritualità ed ai grandi complessi di templi indù.

Potrete aver visto già tantissimi templi e complessi templari indù ed indiani, ma vi assicuro che non potrete che restare stupiti di fronte ai famosi templi del Tamil Nadu. Il Tamil Nadu è senza dubbio la terra dei templi, con oltre 4000 anni di storia. Durante un viaggio in questo Stato non potete perdervi:

  • Questa città dispersiva è famosa per due dei templi che ospita, il Temple Rock o Thayumanaswami Temple e Sri Ranganatha Swamy Temple, templi che ricordano molto quelli di Madurai. La cosa più bella della visita di questa città è stata dormire nel quartiere Srirangam/Ranganar, a pochi passi da uno dei Gopuram del Sri Ranganatha, dove la vita brulica di giorno e di notte con venditori di fiori, di frutta, di incenso, con botteghe artigiane, con ristorantini locali di cibo gustosissimo. E’ come ritrovarsi catapultati in un mondo diverso e questa forse la magia di questo Paese chiamato India che io amo tanto. Se volete vedere Trichy in tutta la sua grandezza allora, non dovete far altro che recarvi al Rock Temple che oltre ad essere una meta di pellegrinaggio, consente una vista sulla città incredibile e dove potrete ammirare anche diversi aquilotti volare su di voi.

  • Thanjavur o Tanjore, ricca di storia e di arte è situata a circa un’ora di bus da Trichy ed anche se a mio avviso è meno interessante rispetto a Trichy vale sicuramente una visita. Il Brihadeeswara Temple, sito protetto dall’ Unesco, è un meraviglioso antico tempio indù dell’anno 1000, costruito in granito e per questo si differenzia moltissimo dagli altri tempi indù della zona coloratissimi. Qui è la pietra gialla, che sa di antico a donare al tempio questo aspetto di eterno. Altri due luoghi da non perdere sono il Thanjavur Maratha Palace e la Saraswati Mahal Library.

  • Madurai. Avrei voluto terminare il mio viaggio nella tranquilla Kanyakumari, ma dovendo prendere l’aereo per lo Sri Lanka da Madurai. E così eccomi catapultata nuovamente in una grande pazza città indiana. Persino arrivarci è stata un’avventura, con un treno stra colmo di passeggeri che a malapena mi permettano di uscire dalla mia carrozza. Madurai è senz’altro una città interessante, famosa soprattutto per il possente tempio di Meenakshi, storico tempio indù dedicato a Shiva e a Parvati. Il tempio, circondato da circa 14 Gopuram, è il cuore e la linfa vitale della più che bimillenaria città vecchia oltre ad essere un simbolo significativo per le persone Tamil di cui si parla sin dall’antichità.

Ma il Tamil Nadu nasconde anche dei luoghi spirituali e sacri:

  • Pondicherry
    Puducherry. In questa città ex-coloniale dove la cultura francese e quella indiana si sono mischiate in modo molto singolare e dove i turisti si recano sopratutto per fare un giro tra boutique, café e sul lungo mare, ci sono diversi templi interessanti che meritano una visita. Ma non solo, qui c’è anche il famoso Ashram Shri Aurobindo, una comunità spirituale cresciuta nel corso degli anni, un luogo dove è possibile meditare in silenzio e conoscere la storia di Shri Auribindo, uno dei fondatori di Auroville.

  • Tiruvannamalai è senz’altro una destinazione più importante importante per i viaggiatori interessati alle religioni ed alla spiritualità indiana. E’ infatti da considerare fuori dai circuiti classici dei turisti stranieri, e proprio per questo anche qui si verifica quel bellissimo fenomeno che io chiamo “selezione del visitatore”; in questa località la maggior parte di occidentali che incontrerete saranno persone interessate alla spiritualità dell’India più che alle mode del momento. Questa municipalità infatti è una dei più grandi santuari shivaiti e richiama centinaia di pellegrini verso il monte Arunachala, ogni giorno di luna piena. Sono molti gli occidentali e gli indiani che si recano in questa città per seguire un percorso spirituale all’interno dei tanti ashram presenti. Arunachaleswar temple a fare da padrone essendo la maggiore attrazioni della città di cui si può avere una visione completa inerpicandosi sulla collina sacra di Arunachala per avere una spettacolare vista panoramica. Children’s home, una casa dove bambini e ragazzi vivono insieme come gruppo, con uno staff che si prende cura di loro e si assicurino che vengano soddisfatte le loro esigenze. Non è detto che i bambini/ragazzi presenti siano senza famiglia, in molti casi sono state le famiglie a portarli, non riuscendo a sostenere economicamente la loro crescita. Io ho deciso di trascorrere il mio tempo come volontaria nella casa dei bambini gestita dalla Io con altri volontari, aiutavamo i bambini nei compiti e nelle lingue straniere, seguivamo insieme le lezioni di yoga tenute da insegnante del posto, giocavamo con loro dato che nella loro routine quotidiana non sempre il gioco è contemplato; la vita di questi bambini non è affatto facile, si svegliano intorno alle 5.30/6 del mattino e il loro programma giornaliero è così impegnato che la maggior parte delle volte non hanno nemmeno il tempo di giocare.

Ogni volta che mi confronto con queste situazioni penso a quante ingiustizie e disequilibri ci siano nel mondo… è mai possibile che in questo mondo ci siano persone che hanno tanto, anzi troppo, e poi persone che non hanno nulla. Persone che sin dalla tenera età, si trovano a dover affacciarsi alla vita in un modo così duro?

Non dimenticherò mai la risposta di un ragazzino della casa, ad una mia domanda durante una delle nostre lezioni di conversazione. Avevo chiesto a questo bambino, qual’era il suo sogno, come si immaginava da grande e lui con uno sguardo così maturo nonostante la sua giovanissime età, mi ha risposto: “voglio studiare per diventare medico, lavorare in America per guadagnare abbastanza soldi per poi tornare qui ed aiutare tutti i bambini meno fortunati”… feci fatica a trattenere le lacrime perché quella risposta mi fece commuovere…

Ho poi scoperto che questo ragazzino non era solo al mondo, nella casa dei bambini, c’era anche la sorellina, e poi c’era la loro madre, che dopo la morte del padre, e a causa della successiva perdita di un occhio non ce la faceva a mantenere entrambi i figli.