Tamil Nadu – L’India sconosciuta

UN ARRIVO SCIOCCANTE

Arrivare in Tamil Nadu è stato certamente un’esperienza scioccante… Dopo un mese trascorso con alcuni amici nel paradiso in terra delle Isole Andamane, arrivare da sola nella caotica Chennai, quarta città indiana per grandezza non è stato facile per nulla: traffico, inquinamento, polvere e caldo. Di fatto nelle Isole Andamane non avevo un codice di abbigliamento indiano quanto piuttosto occidentale da mare, pantaloncini, gonne, costume da bagno, e questo non costituiva una mancanza di rispetto nei confronti della popolazione locale. Ritornare a terra, nel continente, ha significato anche riabbracciarne gli usi ed i costumi rispettando la sensibilità locale, quindi ciò ha comportato andare in giro con leggins, kurta o comunque pantaloni lunghi, e indossare delle maglie non scollare, tutto questo con una temperatura ed un’umidità pazzesca.

E’ incredibile come il corpo risponda ai fattori esterni, a come cerca di comunicarci un’insofferenza. A solo un giorno dopo il mio arrivo a Chennai, sentivo male alle orecchie e alla gola. Dopo il silenzio e la quiete precedente stavo sottoponendo il mio corpo e la mia mente ad uno stress troppo alto. Così ho deciso di scappare dalla città per iniziare l’esplorazione di questo immenso stato.

PERCHE’ IL TAMIL NADU?

Il Tamil Nadu è uno degli stati più grandi dell’India, che ho deciso di visitare per continuare la mia esplorazione del Subcontinente, in questo caso della sua parte meridionale. Ma ovviamente ho scelto questo Stato per varie ragioni.

Il Tamil Nadu, ricco di storia e cultura, è conosciuto per la sua ricca letteratura, musica, danza ed arte, è famoso anche per i suoi monumentali antichi templi indù. Inoltre, una grande curiosità mi aveva spinto ad intraprendere questo viaggio: volevo visitare Auroville, conosciuta in tutto il mondo come esempio di società alternativa (ne parlo un po’ nel post Auroville: impressioni  su questa famosa città sperimentale). Ultimo ma non per importanza, avevo scelto questo Stato perché volevo raggiungere il punto più a Sud dell’India per poi raggiungere via mare lo Sri Lanka. Purtroppo poi ho scoperto a malincuore che causa disordini vari e questioni politiche il collegamento via mare tra i due Paesi è stato ahimè interrotto da qualche anno.

La cittadina sul mare di Mahalibipuram con i suoi siti Unesco, la società utopica di Auroville, la cittadella indo francese di Pondicherry, la spirituale Tiruvannamalai con il suo magnifico e sacro monte Arunchal, le le montagne e le piantagioni di tè e cacao di Ooty e Coonor, i fantastici templi di Tiruchirappalli, Thanjavur, e Madurai, la graziosa Kanyakumari la cittadina più a Sud del subcontinente. Un viaggio in questa parte d’India è per tutti i gusti, e questo Stato ha tantissimo da offrire, anche se è molto meno turistico rispetto a molti altri. Ancora una volta, si rimane stupiti ed estasiati da quanta storia, cultura, arte, leggende racchiuda questo Paese, è come un forziere dove i cui tesori non finiscono mai (leggere post “Tamil Nadu – tra templi, spiritualità e volontariato”)

Dopo una serie di incredibili avventure, perché quelle non devono e non possono mancare, il mio viaggio si è concluso con un tramonto nuvoloso, su una collina rocciosa fuori da Madurai, un luogo tranquillo, nessun rumore tranne la musica del tempio indù appena giù dalle rocce…

India… questo Paese che ha il potere di portarti via tutte le tue energie ma allo stesso tempo stesso è in grado di darti così tanto… Stando lì in quel silenzio e ascoltando i riti del tempio, sapevo già che tutto ciò mi sarebbe mancato… Ma non ero triste, prima di tutto perché questo viaggio era stato più stancante del previsto, ma soprattutto perché sapevo che sarei ritornata…

Se è vero che, in ogni luogo in cui viviamo qualcosa di importante, lasciamo un pezzo del nostro cuore, probabilmente ho lasciato qui un mio grande pezzo…