Quale futuro per la Namibia? Riflessione sul turismo in un contesto ambientale e culturale delicato

img_7462Grazie al lavoro da tour leader (ed interprete) svolto in Namibia per Viaggigiovani.it ho avuto l’occasione di vivere in questo Paese per circa un mese e mezzo collaborando con l’operatore locale Chameleon Safaris.

La Namibia è un Paese con una storia ed un passato tragico, uno dei tanti Paesi Africani vittima di colonizzatori senza scrupoli che però da quella storia drammatica è riuscito ad andare oltre, e iniziare una nuova vita, una vita pacifica non senza problemi e difficoltà. Si dice che sia uno dei Paesi più ospitali del Sud Africa, sembra strano visto dai nostri occhi di occidentali/europei ma sono pochi gli abitanti che decidono di lasciare il Paese, molti di più quelli che invece arrivano da altri Stati, perché qui ci si sente subito a casa, accolti. Perché questo Paese ha altre cose a cui pensare, altre emergenze da affrontare, come ad esempio la povertà e la mancanza di acqua. L’acqua che nel nostro Paese viene sprecata quotidianamente qui è un bene altamente prezioso e ce ne si rende conto anche alloggiando in una semplice guesthouse dove sono affissi in ogni camera cartelli che chiedono ai turisti di fare docce non più lunghe di 5 min.

O ve ne accorgerete osservando il paesaggio che da quasi 3 anni non riceve piogge abbondanti ed utili, quando incontrerete donne che vi chiederanno non solo l’acqua ma anche semplicemente i vostri contenitori, perché quelli saranno molto utili per il trasporto dell’acqua quando dopo aver camminato per magari 7 km troveranno un pozzo.

Come ogni Paese del Terzo Mondo il turista o viaggiatore non si troverà soltanto ad ammirare splendidi paesaggi ed animali selvaggi ma si troverà a dover affrontare la povertà, non quella estrema e drammatica tipica degli Paesi africani (ad eccezione del Sud Africa) ma altrettanto capace di chiudervi la bocca dello stomaco. Come si può rimanere indifferenti agli occhi di un bambino che ti chiede qualcosa da mangiare o ad una donna che vedendo i tanti contenitori dell’acqua si dispera per averne uno di vuoto per poterci mettere dell’acqua? Cose che a noi non sembrano importanti, a cui noi non prestiamo magari attenzione, quando si svuota un gallone di 5 litri cosa fare se non buttarlo perché ingombra troppo spazio nel veicolo in cui stiamo viaggiando? Questo episodio mi ha fatto capire quanto sia importante che i viaggiatori ed i turisti che viaggiano in questi luoghi siano sensibili a queste tematiche o che imparino proprio da queste a diventare delle persone migliori. Ho avuto lo stessa sensazione quando mi chiesero a Cuba del sapone, e quando andavo nei supermercati ed erano quasi vuoti, dopo quel viaggio, il consumismo che già odiavo tanto mi è sembrato ancora più stridente dopo aver visto la situazione in cui i cubani vivono.

Perché il viaggio dovrebbe servire anche a questo: a fare delle riflessioni, ad imparare e a migliorarci, ad aprire le nostre menti senza pensare di essere migliori di altri sono perché si conduce una vita diversa. Il viaggio, ed il turismo buono dovrebbero costituire se non uno scambio di conoscenze o di culture quantomeno un’occasione per il viaggiatore di conoscere la realtà della piccola parte di mondo che sta visitando, come una sorta di lezione di geografica antropica sul campo.

Io ritengo che il turismo quando sano, sia un buon modo per muovere le economie locali, per aiutare le persone, e così facendo un viaggio in luoghi del genere la cosa più bella è incontrare ed interagire per quanto possibile con le persone del luogo, e magari aiutarle noi che possiamo, comprare oggetti di artigianato locale, dando loro del cibo, acqua, vestiti, medicine, comprare souvenir che finanziano progetti di imprenditoria femminile e giovanile, Questo è il modo migliore di fare buon turismo. Certo è una goccia nell’oceano e per alcuni magari è un modo per ripulirsi le coscienze, ma è un buon modo per aiutare le popolazioni e fare qualcosa per quelle persone meno fortunate di noi.

Il rapporto tra l’ambiente, gli animali e l’uomo è ancora più delicato se le condizioni climatiche sono avverse ed è incredibile vedere come molti animali si sono adattati ad un ambiente così ostile e come persino la nebbia che a noi da tanto fastidio in realtà sia un fenomeno naturale prezioso perché contiene umidità e serve alle piante e quindi agli animali. Un viaggio in questo Paese significa vedere e toccare con mano l’importanza di questi equilibri, il rapporto tra l’uomo, gli animali e la natura nel contesto territoriale in cui si trovano.

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