Manifesto del turismo responsabile e sostenibile

Il viaggio è l’occasione che gli uomini privilegiati hanno per conoscere il mondo che li circonda. Ci sono infatti molte persone nel mondo che non hanno le nostre stesse possibilità perché sono nati e vivono in Paesi con grandi problemi economici e sociali, oppure Paesi con un passaporto molto meno forte rispetto al nostro (nel mio caso quello europeo). Il concetto e l’idea del viaggio, dello scoprire nuove terre, di visitarle per solo svago, è tipica dell’Occidente, basti pensare alla storia dei grandi esploratori.

Ad ogni modo il viaggio dovrebbe servire a fare delle riflessioni, ad imparare e a migliorarci, ad aprire le nostre menti senza preconcetti. Il viaggio ed il turismo di qualità, quello buono quindi, dovrebbero costituire se non uno scambio di conoscenze o di culture quantomeno un’occasione per il viaggiatore di conoscere la realtà della piccola parte di mondo che si sta visitando.

E’ per queste ragioni che il viaggio cambia le persone o quanto meno le arricchisce e fa vedere il mondo con occhi nuovi.

Si potranno vedere luoghi bellissimi che vi lasceranno senza fiato, ma la cosa più speciale di quando si viaggia, soprattutto se si viaggia da soli, è l’incontro con le popolazioni locali. L’aspetto che rende un viaggio davvero tale e lo distingue da una vacanza non è solo l’arco temporale in cui lo si compie, ma soprattutto l’approccio, il volere entrare in contatto con le persone di quel luogo, il mischiarsi ad esse fino al punto di non sentirsi più solo straniero in una terra straniera, più semplice osservatore ma di far parte in qualche modo e per quanto possibile di quel luogo. Cercare di capirne la cultura, gli usi e costumi, magari non per forza sempre condividendoli ed apprezzandoli ma comunque rispettandoli.

Viaggiare è la mia più grande passione, però è una passione che purtroppo inevitabilmente ha un impatto sull’ambiente, e che può compromettere gli equilibri naturali e culturali di un luogo. Per questo è estremamente importante ridurne l’impatto e agire nel migliore dei modi. Non dimentichiamoci che così come il consumatore nel fare la spesa è in grado di condizionare le regole del mercato alimentare e di cambiarlo così anche il viaggiatore o turista ha il poter di cambiare ovviamente le regole del turismo. Come cantava Patti Smith in una sua famosa canzone: “People have the power” (le persone hanno il potere).

  • Non prendere voli interni se non strettamente necessari. E’ molto probabile che per raggiungere una meta lontana abbiate già preso un’aereo e quindi per ridurre il più possibile l’impatto ambientale è meglio spostarsi via terra, questo non solo aiuterà l’ambiente ma vi permetterà di sentire e vivere maggiormente le distanze.

  • Tenete sempre presente il contesto ambientale in cui state viaggiando. Se siete ad esempio nel deserto o in zone aride, cercate di sprecare meno acqua possibile, un gesto che dovrebbe essere seguito nella vita di tutti i giorni ovunque ci si trovi, ma ancora più importante in luoghi fragili dalla risorse precarie. Un gesto di rispetto non solo nei confronti dell’ecosistema e dell’ambiente, ma anche nei confronti delle popolazioni locali che magari camminano per diversi km al giorno per procurarsi un po’ d’acqua.

  • Affidatevi ad agenzie locali o se state prenotando un tour con un’agenzia o tour operator assicuratevi che siano le persone del luogo ad essere coinvolte

  • Alloggiate, mangiate e comprate cibo locale in strutture locali e non appartenenti ad aziende straniere, è il miglior modo di aiutare e sostenere le popolazioni.

  • Non contribuite allo sfruttamento e l’abuso dei diritti umani.

  • Non visitate zoo o “riserve” di animali creati appositamente per i turisti. Spesso dietro queste strutture si celano sfruttamenti e maltrattamenti di ogni tipo.

  • Non dare mai soldi soprattutto ai bambini. I bambini nei Paesi poveri hanno certamente bisogno di aiuto, ma il modo migliore per farlo è donargli dei vestiti oppure del cibo. Non potete sapere se a quei bambini fa capo uno sfruttatore, e se i bambini potrebbero beneficiarne di quell’offerta o essere vittime di altre dinamiche.

  • Se volete aiutare i bambini non date loro caramelle e dolciumi vari, ma piuttosto frutta, pane, vestiti, matite colorate, quaderni. Loro non sono abituati al nostro cibo e potremmo fargli più male che bene.

  • Se volete aiutare le popolazioni locali, aiutate le mamme comprando loro i prodotti artigianali che cercano di vendere e comprandogli direttamente dai mercati o supermercati i beni di prima necessità di cui hanno bisogno.

  • Se si vuole scattare dei ritratti o comunque delle persone da vicino o in circostanze particolari, è sempre meglio chiedere il permesso. In alcune culture ad esempio quando si viene fotografati si viene derubati della propria anima.