Perchè un viaggio in India, per una donna, può rivelarsi più stancante e difficile di altri?

Sono una promotrice dei viaggi in solitaria ed in più di un’occasione ho esternato il mio amore e la scoperta per i viaggi in solitaria. E’ sufficiente fare un giro in rete per capire come questa pratica da essere ritenuta come una pazzia ora sia piuttosto in voga.

Ma è innegabile che viaggiare da sola per una donna è più difficile di quanto lo possa essere per un uomo, soprattutto se lo si sta facendo in determinati Paesi.

Ma un viaggio in India, soprattutto all’inizio non è di certo rilassante, per nessuno, uomo o donna che sia: mezzi pubblici a volte stracolmi, distanza di cortesia praticamente inesistente, assenza di regole, caos, delirio allo stato puro, insomma una vera odissea!

Prima di arrivare in India ho viaggiato in diversi Paesi del mondo, ma mai come questa volta mi è sembrato di dover imparare tutto da capo. Me ne sono accorta per la prima volta quando ho iniziato a raccogliere informazioni in rete e a parlare con persone che in India ci avevano già viaggiato. Ne ho avuto conferma quando l’ostello presso il quale avrei passato la prima notte a Delhi mi ha inviato una mail con oggetto: “Avoid Scams” (Stai attento alle truffe).

“Truffe” e furberie di ogni tipo a danno degli ignari turisti, che se non preparati rischiano ogni due per tre di cadere in trappola. Le tecniche usate dagli indiani sono delle più astute, devo dire che sono davvero bravi e convicenti e bisogna stare attenti a non lasciarsi prendere in giro soprattutto nelle grosse città:

  • Vi potranno dire che l’ufficio prenotazioni che state cercando non esiste più, è andato a fuoco qualche mese fa e si presteranno ad accompagnarvi loro in quello nuovo;

  • Potrete trovare delle persone gentili, ce ne sono eccome, ma purtroppo all’inizio nella maggiorparte dei casi, attirerete persone che si dimostreranno gentili, ma che alla fine vi chiederenno qualcosa o peggio ancora vorranno truffarvi. Quando sono arrivata a Delhi un ragazzo amico del portiere dell’ostello mi ha fatto delle domande e si è reso disponibile per accompagnarmi ad un mercato dove volevo andare. Posso solo dire che senza neanche sapere come, mi sono ritrovata su un tuk tuk con lui ed un amico che mi ha portato esattamente nel posto di cui avevo letto nei vari post, una finta agenzia di viaggi, che vende pacchetti inesistenti o dal valore triplicato, questo perchè secondo loro nei giorni in cui pensavo di viaggiare ci sarebbe stato un festival e non avrei trovato posto da nessuna parte! Quando ho detto loro che sapevo che si trattava di una truffa sono rimasti stupiti ed in silenzio!

  • Anche quando sanno come arrivare in un certo luogo, gli indiani non sanno dare delle giuste indicazioni, ma ancora più grave, anche quando non hanno la più pallida idea di dove di trovi il luogo da voi cercato, vi diranno comunque delle indicazioni che ovviamente non vi porteranno a destinazione! Questo nel corso del viaggio mi ha creato no pochi problemi. In più, come se non bastasse, se chiedete una conferma vi diranno sempre sì!

    Mi trovavo assieme a due donne francesi in una situazione quantomai assurda, per una serie di fraintendimenti, abbiamo perso l’unico treno che ci avrebbe portato a Khajuraho, e così abbiamo dovuto prendere un treno che ci avrebbe portato a metà strada, e, sarebbe arrivato a destinazione verso le 3 di notte. Una delle mie più grandi preoccupazioni sul viaggiare di notte, era: come fare a riconoscere la fermata se la propria non è al capolinea? Fuori tutto è buio, non c’è illuminazione o pochissima, e dentro al treno tutti dormono, come fare? Fino a quel momento mi era andata sempre bene perchè ero arrivata sempre al capolinea ma quella notte purtroppo sembrava tutto dannatamente complicato. E così abbiamo passato tutta la notte, ad ogni fermata dopo le 3 ad aprire la porta di uscita, uscire per vedere se fosse quella e ripartire. Ad un certo punto abbiamo chiesto ad una donna che stava salendo sul treno se quella fosse la nostra fermata e lei ha detto sì, e sono bastate un paio di domande di verifica per capire che avrebbe risposto sì o no in qualunque caso.

  • Mi ritengo una persona molto gentile, solare ed educata e questo aspetto del mio carattere è sempre stato apprezzato e non mi ha mai creato problemi. Anche il mio essere italiana e quindi avere una particolare concezione dei rapporti non mi ha mai causato problemi, persino in Giappone, cultura molto distante dalla nostra, sapevo che le norme comportamentali erano del tutto diverse, e quindi mi comportavo di conseguenza, questo come forma di rispetto di quella cultura. Ma mi è anche capitato di abbracciare dei giapponesi con il quale ero entrata in confidenza, questo per fargli conoscere com’era la mia cultura. Sorridere, essere gentile era un piacere in un Paese in cui la cordialità e la gentilizza sono parte di quella cultura, del loro essere.

    In India invece il discorso cambia, qui un sorriso, una gentilezza, o semplicemente fare la simpatica può essere presto mal interpretato. Sono stata messa in guardia più volte da amici indiani in questo senso. Bisogna partire dal presupposto che la maggiorparte degli indiani ha una considerazione particolare delle donne straniere, si ha l’idea che la donna straniera sia diciamo di facili costumi. Bisogna considerare un altro aspetto in particolare, la condizione della donna in India, in Rajastan. Le donne in quanto tali sono inferiori agli uomini, non hanno pari diritti, non sono autorizzate a parlare con gli uomini o ad andarsene in giro da sole; escludendo le grandi città, è raro vedere donne indiane andarsene in giro da sole, sarà molto più probabile vederle in compagnia di marito e figli. Mentre vedrete molti uomini in gruppo nei ristoranti, tra le strade delle città, ecc. Una donna indiana, soprattutto in Rajastan non sarebbe mai amichevole come lo possiamo essere noi e questo purtroppo viene mal interpretato. Così, quando vi fermerete a parlare con degli indiani, è altamente probabile che vi verrà chiesto di uscire con loro, conoscere le loro famiglie, dargli il vostro numero di telefono.

  • Il turista in India è visto come una persona con molta disponibilità economica e questa convinzione si riflette in molte cose. Arrivata ad Jaipur con il pullman, il ragazzo addetto a consegnare i bagagli non mi voleva consegnare il mio se non con una fee. Io mi sono rifiutata, ma ovviamente non per le rupie in sè, ma per una questione di principio, perchè sono sicura che se non fossi stata una straniera, ma soprattutto, se fossi stata un uomo, quel ragazzo non avrebbe deciso di estorcirmi quei soldi.

  • Spesso sui pullman e sui treni ci sono più uomini che donne, in alcune occasioni, nella parte di treno in cui mi trovavo c’erano solo uomini, moltre altre volte ancora ero l’unica straniera e viaggiatrice. All’inizio questi aspetti possono destabilizzare o preoccupare, ma pian pian si capisce che alcune degli aspetti che temiamo sono anche malinterpretati. E’ vero, gli uomini indiano osservano, ma nella maggiorparte dei casi tutto si limita a guardarti o parlare di te con i suoi amici.

Quando l’India smetterà di spaventarti, ed imparerai a comportarti nel modo giusto, è allora che magari situazioni imbarazzanti, come svegliarti la mattina durante un viaggio notturno in sleeper class con ragazzi ed uomini che ti osservano come fossi un extra terrestre, riescono persino a farti ridere della situazione in cui ti trovi.

Quando non sarete più dei principianti, quando vi mostrerete sicuri e vivrete in modo attivo il luogo in cui state viaggiando mettendo da parte dubbi e paure, è allora che attirerete a voi per lo più delle persone gentili e disposte ad aiutarvi, è allora che il viaggio si farà davvero interessante.

Quel che è certo è che se superete con successo un viaggio in questo meraviglioso Paese sarete in grado di viaggiare ovunque nel mondo (ovviamente non mi riferisco a quei luoghi colpiti dalle guerre o simili) senza problemi!

Un viaggio in questo meraviglioso Paese vi cambierà senz’altro, e se avrete l’approccio giusto, incontrete un sacco di persone pronte ad aiutarvi, gentili e premurose.

Il mondo è un luogo meno pericoloso di quello che si possa pensare e, se è vero che fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, potersi fidare delle persone ed aprirvi alle persone è una delle cose più belle che possiate fare e che vi possano capitare!

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