Cosa mi ha stupito del Giappone: bagni, Toilette, Sentō, Onsen

  • La toilette giapponese
    Andare in una toilette giapponese è un’esperienza unica che non dimenticherete mai. Ancora una volta questo popolo e questo Paese vi sorprenderà. Le toilette in Giappone rivestono un ruolo importante della cultura di questo Paese dove la pulizia e l’igiene vengono al primo posto ed è per questo che le toilette sono molto diverse da quelle che noi in Occidente siamo soliti utilizzare. Anche nei bagni i giapponesi si rivolgono alla tecnologia e così nonostante l’aspetto sia simile ad un semplice water qui invece è di fatto una washet, un water dai numerosi optional a cui è possibile accedere attraverso un pannello di controllo riposto al lato della tavolozza o sulla parete accanto.

    20151111_162857Ci sono diverse opzioni, ma quella più diffusa senza alcun dubbio è quella del bidet integrato, possibile grazie ad un tubicino che uscendo da sotto l’asse emette un getto di acqua calda per l’igiene intima. Ha generalmente due modalità di pulizia a secondo della parte intima che si vuole pulire ed è simpatico vedere le figure riportate sui tasti per le diverse opzioni. Alcune persone a cui ho raccontato queste cose mi hanno guardato cone facce scettiche dovute per lo più ad un ignoranza personale, ma ci tengo a precisare che in nessun momento il tubicino tocca il corpo dell’utente e dopo e prima dell’utilizzo si auto pulisce. Quindi sia il tipo di pulizia che il tipo di getto viene deciso dall’utente attraverso quel pannello di controllo.

    Quando sono entrata per la prima volta in una toilette giapponese mi sono comportata per tutto e per tutto come un bambino al primo giorno di scuola. Mi sono seduta su una tavolozza beneficiando sin da subito del calore di quest’ultima ed ho iniziato a premere una serie di tasti mossa da una curiosità irrefrenabile senza chiedermi esattamente cosa significassero quei disegni e così ho provato qualsiasi tipo di opzione ridendo come una stupida in bagno, ed ovviamente quando ho visto un tasto con due note musicali ho deciso di schiacciare anche quello ed ho iniziato a sentire una musica con i suoni della foresta, molto delicata: ebbene sì, siccome i giapponesi sono molto pudici e riservati, c’è la possibilità di accendere la musica per non far sentire nessun rumore provenire dal proprio bagno. La cosa più assurda è che non sapevo come tirare lo sciacquone dato che le scritte era in giapponese e così ho iniziato ad osservare il pannello di controllo, pensando alle opzioni già usate che erano da scartare e finalmente dopo qualche minuto ho capito cosa dovevo fare!

    Dopo quell’episodio, ho notato che in effetti in alcuni bagni il pulsante dello sciacquone è indicato con una freccia quindi è plausibile pensare che non sono l’unica ad avere avuto questo problemino!

  • I bagni delle donne

    Sono dotati di spazi dove riporre le borse e dove occuparsi della toelettatura, le donne giapponesi sono molto concentrate sulla bellezza del proprio corpo ed in questo caso de loro volto e quindi non è raro mentre ci sta asciugando le mani osservare delle donne dalla pelle già perfetta applicare cosmetici di vario tipo e controllare che il make-up sia ancora perfetto.

  • Il bagno nelle case dei giapponesi e l’arte del Furo

    Quest’aspetto mi ha sempre incuriosito per diverse ragioni: in primis perché era stato oggetto di discussione alle superiori e all’università. Sin dalle superiori ho iniziato a studiare geografia antropica, materia che poi ho continuato a studiare e così lo studio dei popoli del mondo, dei lori territori ma soprattutto delle loro culture mi ha sempre affascinato ed interessato. Colpiva a noi occidentali il fatto che tutta la famiglia si lavasse con la stessa acqua perché quando si entrava in acqua ci si era già puliti, quindi volevo capire meglio questo aspetto.

    In secondo luogo parte del mio interesse era dovuto all’idea che noi ci facciamo dopo aver visto cartoni manga/anime giapponesi (ne parlo nell’introduzione al viaggio in Giappone). In tutte le case dei giapponesi il bagno concepito come lo conosciamo noi non esiste. A parte la separazione della toilette dal resto del bagno, cosa che esiste anche in altri Paesi, nella terra del Sol Levante, esiste una vasca che si può coprire con un copertura a soffietto che servirà a a mantenere calda la temperatura dell’acqua, ma cosa ancora più importante, è il sistema di drenaggio del bagno perché ci si laverà fuori dalla vasca! Questa pratica prevede che ci sieda su uno sgabellino e ci si lavi insaponandosi per bene con l’aiuto anche di un piccolo asciugamano usato come una spugna e ci si risciacqui con un catino di acqua calda. Solo una volta che ci si sarà puliti e lavati per bene ci si immergerà nell’acqua calda perché quella stessa acqua verrà appunto utilizzata dagli altri componenti della famiglia.

  • Bagni pubblici (Sentō) e fonti normali (Onsen)

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    Dopo una notte terribile in uno Net Café di Tokyo abbiamo deciso di rilassarsi e rinfrescarci in un bagno pubblico tipico di Tokyo (Tsubame-yu).

    Da quando avevo iniziato a raccontare alla mia famiglia ed ai miei amici di questa mia partenza per il Giappone, dei luoghi che avrei visto, delle cose che avrei fatto, quandosi parlava di Onsen o di bagni pubblici mi ripetevo che sarebbe stato troppo imbarazzante ed il tutto finiva con una grande risata. C’è da dire che mi ero immaginata posti in cui gli uomini e le donne si ritrovavano nello stesso luogo e motivo dell’imbarazzo ovviamente era generato da quel pensiero.

    Il mio ragazzo mi aveva già rassicurato che i bagni pubblici e gli honsen sono divisi tra uomini e donne a meno che una coppia non decida di prenotare un honsen privato.

    Io ed il mio ragazzo siamo entrati insieme, ma ci siamo subito divisi per andare ognuno nella propria zona. Quindi mi sono ritrovata improvvisamente da sola, in mezzo a donne e ragazze giapponesi… nude o che si stavano spogliando. Non sapevo neanche da dove cominciare, e mi era sembrato di vedere che tutte utilizzassero lo stesso tipo di asciugamano. Potete immaginare quanto sia imbarazzante la situazione e quanto sia disarmante non riuscire a chiedere alla proprietaria se potevo utilizzare il mio di asciugamano?!

    Ero l’unica occidentale e non parlavo una parola di giapponese, e per fortuna la signora avendo visto che ero entrata con un giapponese l’ha usato da tramite (i bagni pubblici per le donne e quelli per gli uomini sono divisi solo da una parete in legno): non c’era nessun asciugamano particolare da usare, quindi non dovevo fare altro che spogliarmi e andare nella zona dei lavelli e della vasca. Mi ero immaginata quel momento da tempo, avevo immaginato il mio imbarazzo nello spogliarmi nuda davanti a persone mai viste, invece tutto è stato naturale, anzi devo dire che era più incuriosite loro di me per il fatto che ero così diversa. E’ stata una bella esperienza e mi è sembrato ancora una volta di trovarmi in un tipico anime giapponese ed alla fine la proprietaria prima di salutarmi mi ha persino donato un asciugamano tipico come souvenir!

    Ma come funziona un sento ed in cosa si differenzia dagli Onsen?

    Gli Onsen a differenza dei bagni pubblici possono essere anche all’aperto e l’acqua delle vasche è termale ricca di sali minerali, è un po’ come se fossero le nostre terme, ovviamente in un contesto architettonico e paesaggistico diverso. Ci sono molti luoghi diventati famosi proprio per la presenza di queste acque termali dove viaggiatori/turisti ma anche i giapponesi stessi si recano per beneficiare di queste acque.

    I bagni pubblici invece, sono provvisti di rubinetti ed un bagno unico dove i bagnanti possono immergersi e rilassarsi. Lo scopo del bagno pubblico è unicamente quello di pulirsi ed è per quello che si mettono a disposizione anche shampoo e bagnoschiuma.

    Quando si entra in una di queste strutture, la prima cosa che si fa è togliersi le scarpe come sempre, ma subito dopo ci si spoglia mettendo tutti gli oggetti personali nell’armadietto che ti è stato assegnato o che semplicemente è libero. Si dovranno tenere con sé un asciugamano che vi servirà in un secondo momento per asciugarvi, e qualora non vogliate usare i prodotti in dotazione portare con voi l’occorrente che usate di solito per farvi la doccia. Questa è la zona spogliatoio e da qui dovrete entrare nella zona vera e propria dei bagni o degli Onsen. Nel caso dei bagni pubblici come detto poco fa, le vasche saranno nella stessa area, nel caso degli Onsen la zona del lavaggio si potrebbe trovare all’interno mentre le vasche termali sia all’interno ma soprattutto all’esterno.

    La zona del lavaggio consiste in rubinetti con acqua calda e fredda con degli sgabelli posti vicino e dove ci si dovrà sedere per lavarsi. Ci si lava accuratamente, e dopo averlo fatto ci si sciacqua altrettanto bene, perché bisogna entrare nelle vasche senza alcuna traccia di sapone! Per sciacquarsi si riempe un catino di acqua e lo si getta sopra il corpo, conviene ripetere questa operazione più volte per non lasciare residui.

    Dopo essere entrati nelle vasche se si tratta di un Onsen, si potrà passare da una vasca all’altra a seconda delle preferenze. O nel caso dei bagni pubblici potrete rimanere a mollo nella stessa vasca quanto volete, ma considerando che in genere le temperature sono molto alte probabilmente ci resterete solo una decina di minuti. Al termine ci si potrà risciacquare ai rubinetti oppure ritornare nella zona deli spogliatoi dopo essersi asciugati con l’asciugamano e vestirsi, asciugarsi i capelli e casomai dedicarsi al trucco negli appositi spazi. Per quanto riguarda il phon in alcuni bagni pubblici dovrete pagare una piccola somma, se non erro 20 yen per 10 minuti, per attivare il phon.

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